Domande frequenti delle direzioni scolastiche
L’attitudine che la direzione sviluppa e le misure che prende concernenti queste questioni sono fondamentali.
La direzione può contribuire alla sua promozione tramite:
- Il sostegno ai progetti di educazione sessuale organizzati/raccomandati a livello Cantonale affinché tutti gli allievi abbiamo occasione di affrontare le tematiche legate all’educazione sessuale
- L’organizzazione di incontri per i genitori sul programma di educazione sessuale
- La promozione di gruppi di riflessione fra docenti sul tema della sessualità, con o senza l’accompagnamento del Team per l’Educazione alla Sessualità e all’affettività (TES)
- Lo sviluppo di un clima scolastico che favorisca il dialogo sulla sessualità e la salute sessuale
- La creazione di un quadro chiaro per tutto il personale insegnante per quanto riguarda la prevenzione, l’individuazione e la presa a carico in caso di abuso sessuale
- Il sostegno per progetti di formazione personale per le e gli insegnanti (vedi formazioni possibili)
- L’organizzazione di progetti e attività sull’affettività e sulla sessualità da realizzare all’interno dell’istituto scolastico
Delle strutture competenti e delle/degli specialiste/i in materia di educazione sessuale esistono in tutti i Cantoni. Non esitate a contattare il (i) servizio (i) di riferimento nel vostro Cantone.
La Direzione può riaffermare ai genitori la pertinenza dell’educazione sessuale, come qualsiasi altra disciplina del Piano di studio.
L’educazione sessuale permette ai bambini di sviluppare un’attitudine personale positiva, anche nei confronti del loro corpo, e di imparare a rispettarsi e a comportarsi in modo responsabile nei confronti degli altri.
Aiuta ad acquisire le competenze necessaire che permetteranno loro di sperimentare e vivere la loro sessualità e le loro relazioni liberamente e in modo responsabile.
Offre inoltre a tutti i bambini e a tutti i giovani l’accesso all’informazione e all’educazione, diritto che s’inscrive nei diritti del bambino.
Inoltre, la Direzione può appoggiarsi alla giurisprudenza. Il dirizzo all’educazione sessuale è stato riconosciuto come parte del diritto all’educazione generale. Leggi la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo in favore del diritto del bambino all’educazione sessuale (2017).
Per quanto concerne il Canton Ticino ci si riferisce alle Linee guida per l’educazione sessuale.
Come chiunque altro, i bambini e gli adolescenti con disabilità hanno delle preoccupazioni e delle domande sulla sessualità e sono al centro di diverse influenze, per esempio quelle dei media.
Anche loro hanno diritto a un’educazione sessuale che risponda alle loro domande e sia adattata al loro sviluppo e alle loro capacità.
Una disabilità mentale o fisico può tuttavia necessitare di più tempo, sostegno e accompagnamento.
Quindi, l’educazione sessuale dei bambini e dei giovani con disabilità dev’essere dispensata in un contesto specifico che permette di incontrarli nel rispetto dei loro particolari bisogni, tenendo conto dell’impatto della disabilità nel loro quotidiano, così come del maggiore rischio di gravidanze indesiderate, d’abuso sessuale e di trasmissione dell’HIV/IST.
Come chiunque altro, questi bambini e giovani hanno il diritto di essere riconosciuti, ascoltati e valorizzati nella loro dimensione sessuale attraverso un’educazione sessuale che rispetti il loro diritto ad avere una sfera privata e che sostiene il principio di “cittadinanza sessuale” in quanto “statuto che riconosce l’identità sessuale delle persone e i loro diritti ad una vita sessuale di qualità.” (A.Dupras, 2010).
I diritti sessuali derivano dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo (1948).
Nella Conferenza delle Nazioni Unite sulla popolazione e lo sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, la pianificazione familiare è stata inserita per la prima volta nel contesto più ampio della sessualità, della riproduzione, della salute e dei diritti umani. Nel 1996, La Federazione internazionale per la pianificazione familiare (IPPF) ha elaborato una Carta dei diritti sessuali e riproduttivi. Nel 2008, l’IPPF ha pubblicato la Dichiarazione dei diritti sessuali.
Nella dichiarazione vengono presentati i 10 diritti sessuali che sono dei diritti umani universali e indivisibili:
1. Il diritto alla parità, alla stessa protezione della legge e alla libertà da ogni forma di discriminazione in base al sesso, alla sessualità e al genere.
2. Il diritto alla partecipazione senza distinzione di sesso, sessualità e genere.
3. Il diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza della persona e all’integrità fisica.
4. Il diritto al rispetto della vita privata.
5. Il diritto all’autodeterminazione personale e al riconoscimento di fronte alla legge.
6. Il diritto alla libertà di pensiero e di opinione, il diritto alla libera espressione e associazione.
7. Il diritto alla salute e alla partecipazione ai progressi e alle conquiste della scienza.
8. Il diritto all’educazione e all’informazione.
9. Il diritto di scegliere liberamente se sposarsi, costituire o pianificare una famiglia e di decidere se, come e quando avere figli.
10. Il diritto all’applicazione dei principi di responsabilità e riparazione.
Un elemento essenziale dei diritti sessuali è il riconoscimento della sessualità quale componente fondamentale della vita umana. Il piacere associato alla sessualità è presentato come un arricchimento del benessere personale, a cui ogni persona ha diritto a condizione che non violi l’integrità e la dignità degli altri esseri umani.
Secondo i diritti sessuali, gli individui devono essere in grado di prendere le proprie decisioni per quanto concerne la propria vita sessuale e riproduttiva e di esprimere la propria identità sessuale con fiducia per raggiungere il più alto livello possibile di salute. (IPPF, Sexual Rights : An IPPF Declaration, 2008).
L’educazione sessuale è uno dei diritti sessuali ed è il principale vettore di conoscenza dei diritti sessuali. Basato sui diritti umani, l’approccio olistico dell’educazione sessuale trasmette valori e principi fondamentali che favoriscono, proteggono e garantiscono l’autodeterminazione in materia di sessualità, la libertà, il rispetto della vita privata, la non discriminazione e il diritto di scegliere tenendo conto dei limiti degli altri (diritto all’integrità e alla dignità).
L’educazione sessuale olistica permette di lavorare su fattori sociali come il genere e i ruoli culturali tradizionali e incoraggia lo spirito critico e la responsabilità nelle relazioni e nella società in generale.
Un incontro sull’educazione alla salute sessuale s’integra nella vita della scuola: le/gli insegnanti sono coinvolti prima e dopo il corso poiché il loro ruolo è fondamentale affinché quest’ultimo si svolga in buone condizioni.
A dipendenza dell’età delle/degli allieve/i, vengono utilizzate diverse modalità didattiche. Le domande anonime sono spesso proposte alle/agli studenti più grandi poiché permettono loro di chiedere tutto quello che desiderano, senza nessun rischio di esporsi. È anche un modo per la/lo specialista di sapere cosa sanno le/gli studenti, a cosa sono interessati e cosa li preoccupa.
Dal momento che la/lo specialista non conosce la classe, l’entrata in materia è fondamentale. Infatti, l’incontro inizia spesso con uno scambio spontaneo su temi quali l’amore, l’amicizia, la sessualità. Questo permette di rompere il ghiaccio e d’instaurare un rapporto di fiducia tra la/lo specialista e la classe. Inseguito, in funzione delle priorità della classe, vengono utilizzati differenti supporti didattici: disegni, immagini, tavole anatomiche, campioni di metodi contraccettivi, opuscoli, ecc.
Un accento importante viene messo sull’interazione e sullo scambio in una prospettiva positiva della sessualità e ogni allieva/o è libero di decidere se e in quale misura vuole partecipare.
L’incontro termina con un momento di bilancio con la classe e con un momento di scambio con la/il docente.